Festival dello sviluppo sostenibile | 8 e 22 maggio 2024

Dal 7 al 23 maggio 2024, si tiene anche a Padova il Festival dello Sviluppo Sostenibile.
Il Festival, promosso dall’ASviS,  rappresenta il principale contributo italiano che pone l’attenzione sui 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) e sulle dimensioni trasversali che caratterizzano l’Agenda 2030, stimolando il percorso verso uno sviluppo sostenibile economico, sociale e ambientale.
L’Università degli Studi di Padova partecipa all’iniziativa con diversi eventi promossi e organizzati da tutte le componenti della comunità universitaria (docenti, associazioni studentesche, dipendenti e strutture dell’Ateneo).

Anche il Master GIScience e Sistemi a Pilotaggio Remoto ha proposto alcune iniziative in collaborazione con il gruppo di ricerca “Cambiamenti climatici, territori, diversità” e la Laurea magistrale internazionale Erasmus Mundus “Climate Change and Diversity: Sustainable Territorial Development” (CCD–STeDe).

Due eventi online da non perdere: il primo si terrà l’8 maggio dalle ore 16.00 alle 18.00 e il secondo, il giorno 22 maggio, dalle ore 18:00 alle 20:00.

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8 maggio | OCULTADOS: popoli non contattati nell’Amazzonia ecuadoriana in transizione (GMT+2)

Questo evento sarà l’occasione per presentare le ricerche della relatrice, Milagros Aguirre, sulle minacce che i popoli non contattati dell’Amazzonia ecuadoriana che in questo momento storico si trovano ad affrontare gli impatti delle pratiche di estrattivismo fossile nel contesto del modello capitalista.

Verrà presentato l’ultimo libro della ricercatrice, giornalista e scrittrice ecuadoriana Milagros Aguirre, dal titolo: “Ocultados: 20 años de muerte en la selva ecuatoriana (Crónica personal)”.
L’autrice da anni si occupa di studiare e divulgare le minacce che il modello capitalista, tramite pratiche estrattiviste legate alle risorse fossili, causa nei confronti dei popoli indigeni e dei diritti umani nell’Amazzonia Ecuadoriana, mettendo a rischio l’esistenza del ‘patrimonio vivente’ rappresentato da queste popolazioni.
Nel 1999, l’Ecuador ha istituito la prima zona intangibile al mondo dedicata al diritto all’autodeterminazione dei popoli non contattati Tagaeri-Taromenane, facenti parte della famiglia Waorani. Nel 2007 la Zona Intangibile Tagaeri-Taromenane (ZITT) è stata finalmente geograficamente delimitata, occupando un’area di 7.500 chilometri quadrati nella regione amazzonica ai confini con il Perù, e vietata in modo permanente a qualsiasi attività industriale. Nonostante ciò, la ZITT non viene sempre riportata nelle cartografie ufficiali ed inoltre, citando una frase di Milagros, oggi gli indigeni vivono in una gabbia circondata da petrolio. L’espansione incontrollata della frontiera petrolifera e della deforestazione storicamente genera tensione nell’area e mettere in serio pericolo la sopravvivenza di questi popoli.
Il seminario si terrà in lingua spagnolo e sarà simultaneamente tradotto in inglese e spagnolo, viene organizzato in collaborazione con il Centro di Eccellenza per la Giustizia Climatica (Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile ed Ambientale ICEA, Università di Padova), e la laurea magistrale internazionale Erasmus Mundus in Climate Change and Diversity: Sustainable Territorial Development (CCD-STeDe), coordinata dal Prof. Massimo De Marchi.

22 maggio | Capitalismo verde o sostenibilità dei trasporti? Il megaprogetto del Tren Maya nel Messico del sud (GMT+2)

Il Tren Maya rappresenta una vasta infrastruttura ferroviaria che attraversa la penisola dello Yucatán, in Messico. Il progetto ha suscitato e continuerà a destare preoccupazioni per il degrado e la frammentazione degli ecosistemi e dei corridoi biologici nella regione, così come per l’impatto sulle comunità locali ed indigene, minacciando l’integrità delle loro culture e dei loro territori ancestrali. L’evento vedrà la partecipazione della professoressa Giovanna Gasparello, ricercatrice presso la Dirección de Etnología y Antropología Social, Instituto Nacional de Antropología e Historia e membro del Centro Studi sui Diritti Umani (CESTUDIR) dell’Università Ca’ Foscari di Venezia. Il suo intervento mira a presentare criticamente il conflitto tra il ricco patrimonio bioculturale della penisola dello Yucatán e la mercificazione della cultura e dei territori dei popoli Maya come motore di sviluppo per l’industria turistica. Questo intervento vuole mettere al centro i temi della salvaguardia dei diritti della natura e dell’integrità culturale delle comunità indigene, in particolare gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030: 10 (Ridurre le disuguaglianze) e 15 (La vita sulla terra).

/  Evento in lingua italiana, tradotto in simultanea in inglese e spagnolo

 

Visita il sito: https://www.sostenibile.unipd.it


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