Pubblicazione dell’articolo scientifico “Analisi territoriale delle percezioni dei possibili impatti dell’estrazione di idrocarburi sui prodotti con Indicazione Geografica” sul Bollettino della ASSOCIAZIONE ITALIANA di CARTOGRAFIA.
Autori: Mattia Trivellato, Alberto Diantini, Daniele Codato, Salvatore Eugenio Pappalardo, Massimo De Marchi.
Il team del Master in GIScience e SPR e il gruppo di ricerca “Cambiamenti climatici, territori, diversità” sono lieti di condividere con tutti voi lettori, la ricerca realizzata dal Dott. M. Trivellato congiuntamente con il nostro gruppo.
Qui è possibile consultare e scarica l’articolo scientifico.
Il gruppo di ricerca:
Il gruppo di ricerca “Cambiamenti climatici, territori, diversità” (Prof. Massimo De Marchi, Dipartimento ICEA, Università di Padova) da oltre quindici anni sta portando avanti una ricerca geografica, da remoto e sul campo, per studiare gli impatti socio-ambientali e le alternative di sviluppo locale alla produzione di energia fossile in Amazzonia e in Italia.
La ricerca sul campo:
Si tratta di un’indagine, condotta in Basilicata e Veneto, sull’eventuale cambio delle scelte di acquisto di prodotti con Indicazione Geografica (IG) in aree in cui vi sono attività di estrazione e lavorazione di idrocarburi.
Nonostante l’Italia sia il Paese europeo più ricco di prodotti IG (858), nelle aree di produzione sono presenti attività antropiche potenzialmente impattanti per l’ambiente, la sicurezza alimentare e la salute. Il Veneto è stato scelto come area di studio in quanto è tra le regioni più industrializzate d’Italia e presenta il maggior numero di prodotti IG (96); la Basilicata, una delle regioni con più basso numero di prodotti IG (17), è invece sede delle attività petrolifere più importanti d’Italia e d’Europa a livello continentale (Diantini, 2016).
Le analisi territoriali in ambiente GIS e i risultati:
Le analisi GIS realizzate hanno permesso di mettere in relazione i siti di produzione di prodotti IG delle aree di studio con la dimensione spaziale delle percezioni sul rischio per la sicurezza alimentare rilevate durante l’indagine. I risultati della ricerca evidenziano la necessità di politiche e normative, a livello nazionale ed europeo, che definiscano per le attività più impattanti adeguate distanze di sicurezza dalle aree di produzione, tenendo conto anche delle percezioni dei consumatori.