Pubblicato articolo su SUSTAINABILITY sulla geovisualizzazione del consumo di suolo della città di Padova

Pubblicazione dell’articolo scientifico “Biotope Area Factor: An Ecological Urban Index to Geovisualize Soil Sealing in Padua, Italy”.

Il giorno 23 dicembre 2019 è stato pubblicato su Sustainability, rivista scientifica internazionale Open Access, lo studio geografico Biotope Area Factor: An Ecological Urban Index to Geovisualize Soil Sealing in Padua, Italy. L’articolo è liberamente e gratuitamente scaricabile al seguente link.

L’articolo pubblicato si inserisce all’interno della linea di ricerca sulla sostenibilità urbana del gruppo Cambiamenti climatici, territori, diversità del Dipartimento ICEA dell’Università degli Studi di Padova (Laboratorio GIScience and Drones 4 Good). Lo studio mira a stimare e geovisualizzare il consumo di suolo nella città di Padova: un fenomeno diffuso in tutta Europa che nel nord Italia presenta valori molto critici. Il consumo di suolo è strettamente connesso all’espansione della città, alle nuove costruzioni e all’infrastrutturazione del territorio e consiste nella copertura del suolo nudo e semi-naturale con materiali impermeabili che non consentono il drenaggio dell’acqua piovana, come ad esempio l’asfalto e il cemento.

L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), che ogni anno redige un rapporto sulla stima del consumo di suolo in Italia con dati sempre aggiornati, stima che oltre il 7% del territorio italiano, un territorio morfologicamente a rischio, risulti ormai compromesso dalla presenza di costruzioni e infrastrutture. In questo scenario, la Regione del Veneto si attesta al secondo posto tra le regioni più “consumate” d’Italia, con oltre il 12% di suolo impermeabilizzato, seconda solo alla Lombardia.

In questo scenario si inserisce la presente ricerca che intende stimare e calcolare a scala di dettaglio il consumo di suolo nella città di Padova mediante l’uso dei Geographic Information Systems (GIS) e di immagini aeree ad altissima risoluzione spaziale (20cm/pixel). Il calcolo è stato effettuato in quattro aree rappresentative della città che presentano un tessuto urbano differente. Le aree prese in esame sono: il quartiere San Lazzaro, aree industriale della città situata alla periferia est di Padova, i quartieri Forcellini e Basso Isonzo, due quartieri residenziali situati rispettivamente a est e a ovest del centro storico e infine il quartiere Brentelle, con un tessuto prevalentemente agricolo posto alla periferia nord-ovest della città.

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Figura 1: (a) Il Comune di Padova e le quattro aree studio; (b) quartiere Brentelle; (c) quartiere Basso Isonzo; (d) quartiere San Lazzaro; (e) quartiere Forcellini

Il calcolo del consumo di suolo è stato effettuato mediante l’applicazione dell’indice ecologico urbano Biotope Area Factor (BAF). L’indice è stato introdotto per la prima volta dalla Municipalità di Berlino all’inizio degli anni ’90 e ancora oggi risulta essere obbligatorio nel centro storico della città. Successivamente altre città hanno adottato questo indice come, ad esempio, Seoul, Malmo e Seattle. L’indice si compone di nove classi ciascuna delle quali fa riferimento alla permeabilità dei suoli urbani. Le classi rientrano in una scala di valori da 0 a 1, dove 0 corrisponde alle superfici impermeabili, come strade, edifici e parcheggi e 1 corrisponde alle superfici permeabili, come terreni agricoli e parchi. I valori intermedi fanno riferimento a coperture del suolo con una permeabilità differente, come superfici ricoperte da pavimentazioni semi-inerbite, strade sterrate e tetti verdi.

Il calcolo del consumo di suolo è stato quindi suddiviso in 2 fasi:

1) fotointerpretazione e estrazione degli usi del suolo sulle immagini aree del 2015;
2) attribuzione dei valori BAF degli elementi di uso del suolo estratti durante la fotointerpretazione e calcolo dell’indice BAF totale per ciascuna delle 4 aree.
Infine è stata svolta un’analisi utilizzando una griglia esagonale di 1.000 m2, al fine di geovisualizzare ed individuare le aree più sensibili al fenomeno di consumo di suolo.

I risultati hanno dimostrato come il quartiere più “consumato” tra i quattro analizzati risulti essere San Lazzaro, il quartiere industriale della città, con lo 0,35 di indice BAF, mentre i quartieri Forcellini e Basso Isonzo presentano valori corrispondenti rispettivamente a 0,56 e 0,64. Infine il quartiere Brentelle presenta lo 0,69 di indice BAF. L’immagini sottostante consente di geovisualizzare dove sia maggiormente concentrato il consumo di suolo in ciascun quartiere e di individuare le aree ancora non costruite.

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Figura 2: Indice BAF (Biotope Area Factor) che mostra i diversi gradi di permeabilità del suolo (da 0 a 1). In ordine orario i quartieri di: Brentelle, Basso Isonzo, Forcellini, San Lazzaro.

La parte finale dello studio si è concentrata nella definizione di uno scenario di mitigazione per uno dei quartieri analizzati. Il quartiere scelto è stato quello di San Lazzaro dove si è investigato se fosse possibile aumentare la permeabilità dei suoli del quartiere e quindi migliorare l’indice BAF. L’ipotesi avanzata in ambiente GIS è stata quella dell’inverdimento dei tetti industriali, considerati dall’indice BAF con un generico valore di 0.7 (il valore fa riferimento sia ai tetti verdi intensivi sia ai tetti verdi estensivi). Il risultato dell’applicazione di tale scenario di mitigazione migliorerebbe di gran lunga la qualità del quartiere portando il valore dell’indice BAF da 0,35 a 0,54.

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Figura 3: Scenario di mitigazione del quartiere San Lazzaro.

In riferimento anche alle linee guida dell’Unione Europea per contrastare il fenomeno, questo studio suggerisce alcuni elementi a supporto della gestione del consumo di suolo urbano, in particolare nelle aree densamente edificate. In particolare, un’analisi ad alta risoluzione potrebbe suggerire a stakeholder e progettisti di misure atte alla realizzazione di uno sviluppo urbano più sostenibile. L’indice BAF risulta infatti essere uno strumento di successo per calcolare l’impermeabilizzazione del suolo su scala urbana e per geovisualizzare il grado di permeabilità dei suoli.

La geovisualizzazione consente infatti di mettere in evidenza i punti critici di ogni quartiere, in previsione soprattutto della gestione del drenaggio dell’acqua piovana e preservare aree ancora permeabili.

È inoltre fondamentale sottolineare che una strategia urbana sistemica per la gestione del consumo di suolo potrebbe essere più potente e lungimirante.

Ciò significa che a tutti i livelli di governance, le parti interessate dovrebbero agire, tenendo conto dell’insieme delle misure proposte nelle politiche europee per il contrasto al fenomeno.


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